Palazzo Minoriti
Monumentale edificio, usato come luogo di rappresentanza, in stile tardo barocco inclinante verso forme classicheggianti. Sorge nel tratto di via Etnea compreso fra piazza Duomo e l'anfiteatro romano, in pieno centro storico. In origine l’edificio fu la “Casa” dei Chierici regolari minori (Caracciolini) detti Minoriti, che usarono il convento fino al 1866 quando, con la soppressione dei beni ecclesiastici da parte dello Stato, l’immobile fu incamerato dal Demanio e ceduto all’Amministrazione provinciale.
Quest'ultima, a sua volta, volle destinare l'ala est dell'edificio (prospiciente su via Etnea) a sede della Prefettura e lo stesso prefetto vi fissò la residenza ufficiale fino al 1937.
Per la nuova destinazione si resero necessari lavori di trasformazione e di ampliamento, affidati agli architetti Giuseppe Lanzerotti e, successivamente, Francesco Fichera, al quale si deve il parziale recupero del cortile, con il chiostro ancora rallegrato da un pino secolare.
La vicina chiesa, un tempo annessa al convento, fu progettata dall’architetto romano Giovan Battista Contini nel 1687 e realizzata a più riprese, dopo il terremoto del 1693, con il contributo di diversi architetti tra cui Giuseppe Palazzotto e Francesco Battaglia. Il prospetto fu ultimato nel 1775. Nel 1785 il tempio fu dedicato a San Michele Arcangelo.
Al piano terra di Palazzo Minoriti, con ingresso in via Prefettura n. 18, hanno sede la Biblioteca e l’Archivio storico di pertinenza della Città metropolitana di Catania, a cui appartengono anche la Biblioteca dei Libri fuori commercio e la Pinacoteca “Nunzio Sciavarrello” che hanno sede nell’ex chiesa di san Michele Minore, in piazza Manganelli.